VOLONTARIATO SEMPRE PRESENTE
Domani ricorre la Giornata internazionale del volontariato. È un’occasione per riflettere sul ruolo e sulla portata di un fenomeno di indubbia utilità sociale, ma che negli ultimi tempi sembra segnare un po’ il passo.
Secondo uno studio pubblicato lunedì dall’ Ufficio federale di statistica, in Svizzera il numero dei volontari sarebbe in calo. La quota rispetto alla popolazione è scesa in dieci anni dal 27% al 24%. La tendenza al ribasso sarebbe in atto sia tra gli uomini, che forniscono lavoro non retribuito soprattutto a favore di associazioni sportive, sia tra le donne, attive in primo luogo nella custodia dei figli altrui.
La proporzione di volontari inoltre sarebbe più alta nei Cantoni di lingua tedesca (29%) rispetto alla Svizzera francese (20%) e italiana (13%). Il volume del lavoro non retribuito è mediamente pari a mezza giornata alla settimana.
Ebbene, nel contesto delle scelte di una politica sociale responsabile, lo Stato non dovrà mai dimenticare la figura sempre più importante del volontario. L’impegno generoso del singolo, che in Ticino coinvolge ben 80.000 persone nei diversi ambiti, risulta un contributo prezioso e irrinunciabile per l’attività regolatrice dello Stato. Questo eloquente dato da solo basta per affermare che nel nostro Paese ognuno di noi vive a stretto contatto con il volontariato.
In molti casi, il volontariato ha addirittura anticipato l’intervento dello Stato, cosa che si ripeterà sicuramente anche in futuro, visto che i volontari rappresentano la cellula più vicina alla comunità locale e sono quindi estremamente ricettivi ai bisogni sempre maggiori e sempre più diversificati della società odierna. La volontà ed il piacere di fare qualcosa per gli altri possono essere definiti in un certo senso «codici di vita », permettono di superare le barriere della diversità, trasformandosi in aiuto e disponibilità senza confini. Se riflettiamo un istante sull’attività del governo e del parlamento nell’ultimo quadriennio (purtroppo la discussione continua ancora), notiamo che gran parte del tempo l’abbiamo trascorso a discutere di politica finanziaria, sempre alla strenua ricerca di un risultato di autofinanziamento neutro o positivo, messo poi a dura prova da decisioni di Tribunali ecc… Ma come sarebbero le finanze dello Stato se dovessimo monetizzare il volontariato nel nostro Cantone? Posso assicurare che le cifre sarebbero assai cospicue. Auspico pertanto che anche in futuro le azioni che tendono alla sua valorizzazione vengano sostenute, affinché si possa sensibilizzare la popolazione ticinese, particolarmente i giovani, sull’importanza e l’utilità dell’essere di sostegno agli altri, essere dei volontari appunto.
Moreno Colombo (articolo pubblicato dal Cdt, giovedi 4 dicembre 2008)
Presidente del Gruppo di lavoro del Consiglio di Stato per l’esame di temi relativi al volontariato