Intervento al Congresso PLRT
Sono molto felice di essere qui… e vi confido di essere un po’ emozionato.
Per le prossime elezioni cantonali il PLRT ha deciso di schierare una squadra eterogenea ed interclassista. Ho quindi accettato con molto piacere la proposta della Commissione cerca avallata dal Comitato cantonale.
E’ per me un vero onore, oltre che un grande piacere, rivolgermi a voi che rappresentate il popolo liberale radicale ticinese per esprimervi alcune riflessioni e nel contempo assicurarvi di essere pronto ad impegnarmi al massimo, con entusiasmo e passione, per affrontare al meglio l’opportunità che il partito mi ha offerto.
La possibilità di esprimermi oggi, davanti ad una platea così gremita, nel mio comune di domicilio, accentua il mio stato d’animo colmo d’emozione, ma sono certo che la vostra attenzione e disponibilità mi aiuteranno in questa occasione, come pure nei prossimi appuntamenti che ci attendono da qui al 1° aprile.
Io scendo in campo rappresentando in un certo senso l’”anima sociale ed ambientale” del PLRT, ambiti, che porto avanti con impegno sin dall’inizio della mia attività politica.
Gran parte del mio tempo libero da sempre lo dedico alla vita sociale, in molteplici attività ed ho quindi avuto modo di entrare in contatto con una “moltitudine” di persone che vivono in Ticino.
Nel contesto delle scelte di una politica sociale responsabile, lo Stato infatti non dovrà mai dimenticare la figura sempre più importante del volontario!
L’impegno generoso del singolo, che in Ticino coinvolge ben 80’000 persone nei diversi ambiti, risulta un contributo prezioso e irrinunciabile per l’attività regolatrice dello Stato.
In molti casi, il volontariato ha addirittura anticipato l’intervento dello Stato, cosa che si ripeterà sicuramente anche in futuro, visto che i volontari rappresentano la cellula più vicina alla comunità locale e sono quindi estremamente ricettivi ai bisogni sempre maggiori e sempre più diversificati della società odierna.
La volontà ed il piacere di fare qualcosa per gli altri possono essere definiti in un certo senso “codici di vita”, permettono di superare le barriere della diversità, trasformandosi in aiuto e disponibilità senza confini.
Se riflettiamo un istante sull’attività del governo e del parlamento nell’ultimo quadriennio, notiamo che gran parte del tempo l’abbiamo trascorso a discutere di politica finanziaria, sempre alla strenua ricerca di un risultato di autofinanziamento neutro o positivo, messo poi a dura prova da decisioni di Tribunali ecc…
Ma come sarebbero le finanze dello Stato se dovessimo monetizzare il volontariato nel nostro Cantone? Vi assicuro che le cifre sarebbero molto cospicue.
Auspico pertanto che anche in futuro le azioni che tendono alla sua valorizzazione vengano sostenute, affinché si possa sensibilizzare la popolazione ticinese, particolarmente i giovani, sull’importanza e l’utilità dell’essere di sostegno agli altri, essere dei volontari appunto.
Nella legislatura che ci attende, numerose saranno le questioni importanti da affrontare, ce ne sono però almeno due che mi stanno particolarmente a cuore:
- la prima è cercare di infondere nuovamente la fiducia nel cittadino verso le istituzioni. Questo aspetto oggi è in crisi; la gente ha ormai poca fiducia nelle istituzioni in generale, nei politici, negli amministratori….Dobbiamo impegnarci, con forza e disponibilità, a modificare questa spiacevole tendenza;
- la seconda, è soddisfare al meglio il più che legittimo desiderio della gente di essere ascoltata: ed io sono qui per questo.
Fiducia e ascolto: due parole chiave nell’attività quotidiana di una persona alla quale, ogni quadriennio, viene concessa una delega da parte della popolazione. Cosa che chiaramente deve essere fatta con piacere e costanza e questa è una mia risorsa, prima di tutto personale…da quattro anni in quattro anni e per quattro anni.
Una componente essenziale per l’ascolto e l’instaurazione di un rapporto di fiducia con il cittadino è l’Amministrazione cantonale. Complessivamente disponiamo di funzionari statali ben preparati, che nel corso di questi anni hanno partecipato concretamente e personalmente al risanamento delle finanze cantonali.
Senza investimenti milionari, però si potrebbero apportare alcune misure costruttive nell’apparato amministrativo, chiedendo ad esempio
1) partecipazione obbligatoria a corsi d’aggiornamento o di perfezionamento;
2) maggiore disponibilità all’ascolto degli utenti;
3) confronto monitorato tra qualità erogata e qualità attesa dai cittadini;
4) migliore collaborazione fra colleghi e disponibilità alla rotazione tra uffici.
Per far ciò è però altrettanto necessario ricreare una maggiore motivazione individuale, sia dei quadri (capi divisione e capi sezione) sia del personale in generale.
Nel nostro Cantone si vive ancora bene! Dobbiamo però dimostrare attenzione e sensibilità verso le fasce più deboli della nostra popolazione! Il Ticino deve essere un Cantone aperto e pronto a garantire pari opportunità di crescita e in grado di offrire benessere a tutti!
La forza di un Cantone è commisurata al benessere dei suoi membri più deboli.
Importante è anche la parità uomo-donna, che deve potersi realizzare nel quotidiano. L’introduzione di misure concrete a favore delle famiglie devono essere attuate, per consentire ad entrambi i genitori di realizzare i propri obiettivi professionali, senza per questo dover rinunciare ad avere figli.
Strutture d’accoglienza di buona qualità e presenti su tutto il territorio del Cantone sono ormai una necessità. La consapevolezza di poter disporre di organizzazioni adatte, dovrebbe incentivare i genitori ad avere più figli ed incrementare così la crescita demografica, attualmente a livelli piuttosto bassi.
Il PLRT ha identificato tre fattori principali che possono aiutare a sviluppare una situazione favorevole: il mercato del lavoro, la fiscalità e la sicurezza sociale.
Le mie riflessioni su questi temi sono le seguenti:
1) Il mercato del lavoro
Mantenere, e possibilmente potenziare, condizioni quadro favorevoli contribuisce sicuramente ad incrementare l’attrattività del nostro Paese e, di conseguenza, la crescita economica e la creazione di nuovi posti di lavoro.
Più possibilità di reintegrare i lavoratori over 50, rivalutando l’importanza della loro esperienza. E’ necessario offrire delle opportunità anche a queste persone che, giustamente, si ritengono ancora giovani. Considerando poi la tendenza ad avere figli in età più avanzata, molti di loro devono poter disporre dei necessari mezzi finanziari per sostenere i figli agli studi.
Maggiori sforzi per l’inserimento delle nuove generazioni. Non riuscire a trovare un lavoro a 20/25 anni può suscitare un senso di disagio, può far sentire di essere “rifiutato”, può far vivere una situazione sconfortante, circostanze queste che alimentano il disagio sociale e l’amarezza.
A questo proposito sostengo ed avvaloro la recente proposta di GLRT relativa all’auto imprenditorialità. Su questo tema, con la collega Iris Canonica, avevo ripreso un atto parlamentare che chiedeva al Governo di stanziare – tramite Banca Stato – un credito di 12 milioni all’anno per 12 anni per lanciare una campagna a questo scopo. Proprio di recente il Consiglio di Stato ha dato seguito a questo atto parlamentare riprendendo l’essenza della richiesta, indicando alcune vie di attuazione.
Occorre una grande volontà politica, ma anche un vero sforzo, per infondere nei giovani fiducia e sicurezza, creando loro occupazione, punti di incontro e di aggregazione in grado di trasmettere loro cultura, regole di convivenza civili e rispettose delle istituzioni, che, a loro volta, devono essere in grado di innovare, di motivare e di meritare fiducia. Ridare fiducia ai giovani ed infondere ottimismo deve essere una priorità!
2) Fiscalità
L’obiettivo è quello di instaurare un sistema fiscale semplice, efficiente e trasparente, in grado di creare un rapporto di fiducia tra contribuente e amministrazione fiscale. Un’imposizione fiscale competitiva e con imposte progressive sul reddito può senz’altro contribuire a salvaguardare le entrate delle famiglie di reddito-medio basso, con particolare attenzione a quelle monoparentali. Da una statistica recente, risulta che le madri sole con figli piccoli o minori di 20 anni sono impegnate in media 67 ore la settimana nelle varie attività (professionale, cura ed educazione dei figli, lavori domestici, ricerca di risorse materiali). Sempre in questa categoria troviamo la percentuale più elevata di “working poor” (tre su dieci).
3) Sicurezza sociale
Il raggiungimento di un “salario adeguato” è pure un obiettivo su cui riflettere. Lo stesso deve però essere raggiunto tramite i contratti collettivi di lavoro, strumenti fondamentali per il mantenimento della pace sul lavoro e fiore all’occhiello della nostra economia.
La negoziazione tra le parti sociali – senza interferenza legislativa – è estremamente importante. Sono già parecchi i settori che si sono dotati di contratti collettivi, anche se c’è ancora molta strada da percorrere.
La solidarietà nei confronti di chi non è in grado di provvedere a sé stesso è sì doverosa (in questo ambito rientrano i sussidi cassa malati, gli assegni di prima infanzia, le borse di studio, ecc…), ma l’aiuto dello Stato non deve trasformarsi in un intervento deresponsabilizzante, gli effetti negativi possono essere molteplici: la persona che non si sente più responsabilizzata perde la voglia e la volontà di risalire la china e così facendo si rischia di gettare sulle spalle delle future generazioni oneri sociali ragguardevoli. Da un lato, le procedure di distribuzione devono essere riviste e, dall’altro, i controlli contro gli abusi devono essere incrementati.
Prendo ad esempio il sistema di erogazione dell’assistenza pubblica.
Anche in questo ambito si dovrebbe vagliare l’opportunità di consentire l’impiego di manodopera in lavori di pubblica utilità. Gli effetti positivi di questa iniziativa potrebbero essere benefici.
La mia precedente attività professionale quale segretario comunale, che ho svolto per circa vent’anni, mi porta ad una riflessione sui rapporti Cantone/Comuni.
In qualità di parlamentare, mi ero espresso a più riprese contro quelle decisioni di tipo contabile prese nell’imminenza dei preventivi, che andavano a modificare i rapporti tra il Cantone ed i Comuni.
Da anni, i Comuni chiedono di essere considerati come partner di discussione, la loro collaborazione e i loro potenziali possono essere fonte di suggerimenti e proposte costruttive di sicuro interesse anche per il Cantone.
Oggi, grazie al processo aggregativo in atto, anche i Comuni dovrebbero poter godere di maggiore autonomia ed equilibrio nella pianificazione di opere sovracomunali e regionali, pertanto è nell’interesse dello Stato mantenere ottimi rapporti con gli enti locali.
Desidero richiamare ogni cittadino e quindi, ognuno di noi, alla sua corresponsabilità nella gestione di un Paese che voglia realizzarsi come società giusta e come Stato di diritto.
E’ utopico pensare che un Governo ed un Parlamento, un Municipio ed un Consiglio comunale possano soddisfare i bisogni ed i desideri della popolazione, senza averne in cambio l’impegno partecipativo e l’accettazione degli obblighi civili.
Mi sento di poter auspicare che tutti tornino ad assumere un impegno più attivo in favore del Paese, lasciando da parte ogni malsano egoismo.
Viviamo in una parte di mondo sicuramente privilegiata e, pur senza abbassare la guardia, vorrei invitare tutti a considerare le tante belle cose che il nostro bel Cantone ci offre e a guardare al futuro con ottimismo e buona volontà, due ingredienti che reputo indispensabili per ottenere dei buoni risultati.
Ritengo che dinamicità, sensibilità e popolarità siano requisiti sempre più apprezzati dalla gente.
Il mio impegno sarà quello di cercare di mobilitare anche quelle persone un po’ discoste o che si sono volontariamente allontanate dalla politica e dai politici, perché li considerano “inavvicinabili, insensibili o poco attenti”.
Vorrei concludere questo mio intervento affermando che il PLRT ha proposto alla popolazione una lista forte che offre un’ampia e variegata scelta tra personalità con approcci ed orientamenti diversi, ma comunque unite nel vero spirito liberale – radicale!
E’ dunque con questo spirito – umano e semplice – che mi presento a voi e alla popolazione ticinese, volutamente come un’alternativa al politico classico, ma pronto ad impegnarmi a favore della popolazione ticinese tutta!
A volte, nella vita come nella politica, non è la semplicità che aiuta a risolvere le cose difficili?
Moreno Colombo -Chiasso, 10.02.2007