INTERVISTA COMPLETA RILASCIATA AL CDT
Signor sindaco, tre referendum lanciati in meno di un anno, due dei quali già premiati da successo, se non sono un record poco ci manca. Sono la conseguenza di tanti errori commessi dal Municipio o figli della mania di protagonismo di qualche vostro strenuo oppositore?
E’ necessario chiarire da subito che, dopo le ultime elezioni comunali, le forze all’interno dell’Esecutivo sono mutate e il PPD dopo anni di presenza, anche con due membri, per decisione della popolazione non è più rappresentato.
Si tratta di tre referendum completamente diversi l’uno dall’altro.
- terreno AGE (di tipo amministrativo/finanziario): la contraddizione giuridica continuerà ad esistere infatti sul terreno comunale è presente il magazzino di AGE S.A.
2.variante P.R. (pianificatorio) il terreno privato di Seseglio – fortemente inquinato – già oggi edificabile rimarrà ancora per anni pieno di rovi e sterpaglie.
3.Trenhotel è un progetto particolare (anche per questo motivo troviamo una certa diffidenza) ed è stato inserito nel piano degli investimenti del quadriennio. Mi fa piacere che trovi diverso consenso tra i giovani.
Per il resto il referendum è un nostro strumento democratico fondamentale che porta a far decidere la popolazione in via definitiva e di questo dobbiamo andar fieri in quanto non in tutti i Paesi esiste questo tipo di democrazia.
Alcuni inciampi – dall’assunzione, subito revocata, di un giardiniere catanese non residente a Chiasso, contrariamente a quanto inizialmente dichiarato dal Municipio, all’incarico ad un consulente italiano domiciliato in una casa di sua proprietà – ci sono stati. Quanto hanno pesato sull’operato del Municipio e sulla sua decisione di non ricandidarsi nel 2016 a Chiasso?
Dagli errori e dagli inciampi come dice lei si traggono gli elementi per portare i correttivi laddove risultano necessari nell’operato, sempre più complesso, dell’amministrazione cittadina. Sarebbe stolto anche minimamente pensare di avere un atteggiamento di “non ti curar di loro guarda e passa”, quindi questo genere di inciampi ha permesso, dove necessario, di apportare i dovuti correttivi. Riguardo alla mia prossima candidatura, molto probabilmente non intendo sollecitare un ulteriore mandato dopo il 2016 (ma chissà!).Per ora continuo ma soprattutto, continuiamo, a lavorare con impegno per la collettività e poi per il resto vedremo.
Ora il dibattito si focalizza sul progetto TrenHotel. Serve veramente per dare a Chiasso un’immagine di meta turistica che non ha mai avuto? Si giustifica un investimento milionario dell’ente pubblico (Comune, Cantone, ERS, AGE ecc.) per questo progetto in un momento in cui i cittadini vengono chiamati alla cassa con un aumento delle imposte?
Sorrido perché mi torna alla memoria: “Quando fu costruita, si registrò una certa resistenza da parte del pubblico, in quanto si pensava che sarebbe stata una struttura poco valida esteticamente”. Sicuramente sa a quale monumento che mi riferisco. Lungi da me, qualsiasi paragone non sarebbe adatto. Come non capisco dove nasca l’idea di Chiasso come meta turistica. Non confonda le idee, non è Chiasso che deve diventare meta turistica ma la nostra regione: a Chiasso si potrà pernottare e avere a disposizione i servizi necessari. Si tratta di opportunità che occorre cogliere perché legata ad un avvenimento di portata internazionale; è come se lei chiedesse ad una regione dove si svolgono le Olimpiadi se ha senso costruire infrastrutture a 50 km. In ogni caso, come correttamente sottolineato, è un progetto condiviso da altri enti pubblici fra i quali alcuni Comuni. Non esiste nessuna correlazione tra il progetto Trenhotel e il moltiplicatore come si vuol far credere. L’investimento netto a carico del Comune richiesto, grazie a contributi e sussidi, è di CHF 300’000 (come indicato nel titolo del Messaggio municipale) con un’occupazione del 30%. Inoltre CHF 300 per scompartimento (che potrà anche essere ridotto) che dispone di 6 letti.
Nel programma di legislatura del suo partito figurano alcuni obiettivi che non sono stati centrati, dal mantenimento del moltiplicatore di imposta all’82% alla chiusura del centro profughi. È stato buttato del fumo negli occhi degli elettori o credevate realmente realizzabili tali promesse? Perché allora non sono state mantenute?
Azioni concrete devono prendere in considerazione lo stato effettivo della situazione, delle contingenze e della realtà. Vorrei parafrasare l’affermazione ‘Fumo negli occhi’ dicendo che abbiamo tolto il fumo dagli occhi. La realtà economica la conosce, forse, meglio di me e non mi sento di dire che né noi né altri Comuni hanno gettato fumo negli occhi alla popolazione. La necessità di adattamento del moltiplicatore è arrivata dopo aver percorso e attuato tutti i contenimenti di spesa pubblica che potevano essere fatti senza per altro diminuire i servizi alla popolazione.
Il Centro di registrazione dei richiedenti l’asilo di Chiasso, in futuro, dovrà servire unicamente per la registrazione dei richiedenti (visita sanitaria e presa delle impronte digitali) e poi gli stessi verranno alloggiati altrove. Questo è l’obiettivo del Municipio. Nel frattempo il numero degli alloggi è stato ridotto e tutte le iniziative di impiego in attività di pubblica utilità in tutta la Svizzera sono state adottate grazie all’esempio promosso dal Municipio di Chiasso. Alla fine, penso, che si possa dire che “fumo negli occhi” lo ha chi non vede le realtà appena descritte.
In generale, non si è seguita, come le imputa qualcuno, una linea politica basata su proclami populisti, magari per accontentare qualche alleato, dimenticando le reali necessità della cittadinanza?
Lavoro con il motto “agire bene e non temere”. Ritengo di essere molto vicino alla popolazione e a disposizione per ogni tipo di tematica e così intendo fare anche per il resto della legislatura. Quindi si deve rispondere con i fatti: la conclusione della prima tappa della riqualifica del quartiere Soldini, il risanamento di molti edifici pubblici (uffici stabile Indipendenza, servizi sociali (ex polizia), scuola dell’infanzia di Pedrinate, ex coop di Pedrinate, palazzo comunale, stabile ex fondazione Pagani (quartiere Soldini), intervento ai tunnel via Dunant e via Rampa, implementazione dell’illuminazione pubblica a risparmio energetico, promozione del fotovoltaico, impostazione della riorganizzazione del centro raccolta rifiuti, sostegno al miglioramento del trasporto allievi in sicurezza (cinture), nel sociale/formazione: continuazione del progetto sportello lavoro giovani, gli stage estivi per i ragazzi di scuola media, implementazione progetti Macondo e Mentoring e ora con Mendrisio si sta valutando l’inserimento della figura dell’operatore di strada a livello regionale, il progetto di nuove aule speciali per le scuole medie. A breve si verranno presentati due nuovi progetti: alloggi per cure palliative presso la CPA e la sistemazione del centro giovani con l’inserimento di altre attività già presenti sul territorio.
Crede ancora in un progetto di aggregazione tra i centri del basso Mendrisiotto o l’unica possibilità è il Comune unico con Mendrisio?
Quando i 17 Comuni del Bellinzonese hanno deciso di lavorare assieme per uno studio aggregativo per la creazione di un nuovo comune di 51mila abitanti, mi sono chiesto perché non pensare in modo serio al Comune Mendrisiotto con 49mila abitanti. E’ questione di responsabilità politica. Del resto tutti ci sentiamo momò, se lo diventeremo istituzionalmente a tappe si vedrà.
Nell’esame del PCA il Municipio di Chiasso ha dato piena disponibilità ad ogni scenario, dovremo approfondire, parlare molto e coinvolgere la popolazione, dovremo essere in grado di sostenere e valorizzare tutto quanto abbiamo sul nostro territorio e non farne unicamente una questione numerica, sarebbe un grave errore!
In un momento in cui pure alcune iniziative private stentano, basti pensare al Centro Ovale, da chi o che cosa deve passare il promesso rilancio della cittadina?
Se si vuole prendere come esempio il Centro Ovale credo che il tutto si traduca in miopia o pregiudio. Comunque per una semplice questione di par condicio si dovrebbe anche parlare delle iniziative private che stanno avendo risultati oltre gli obiettivi iniziali. Ma perché non si parla mai del Centro medico su Corso San Gottardo, che a luglio aprirà una sede analoga a Lugano, e viene sempre più apprezzata da utenti e dalla cittadinanza e che nel contesto – medico/specialistico Chiasso ha visto crescere negli anni grazie a medici che hanno creduto nel nostro Comune. Alla prossima entrata in borsa a Zurigo di Bravofly, oppure ai 250 appartamenti in costruzione sul territorio comunale; si rileva che dal 2011 la popolazione di Chiasso aumenta annualmente di 100 unità. Inoltre stiamo attendendo il progetto definitivo “over 50” sul terreno Comacini, quello sulla proprietà ex Branca, quello presso la stazione FFS con l’arrivo della scuola tecnici di abbigliamento, anche lo stesso Cantone intende spostare alcuni servizi medico-sociale nel centro cittadino. Se tutti questi progetti avranno successo e se partiranno con maggiore incisione i lavori del PTM possiamo pensare ad una Chiasso 2020 completamente ridisegnata.
Penso inoltre che l’attività dell’Associazione del proponimento economico di Chiasso – che dovrà continuare anche in futuro – ha portato ad un’importante riduzione di spazi per uffici vuoti ed ora, come indicato dal direttore dell’UTC abbiamo superfici complessive che è possibile ritenere di normale turn-over.