40.esimo dalla fusione fra Chiasso e Pedrinate / Seseglio

Care e cari cittadini pedrinatesi e di Seseglio,
Care e cari Chiassesi,

Pedrinate e Seseglio nel 1975 contavano una popolazione di 427 abitanti.

Dopo che l’Assemblea comunale di Pedrinate in data 24 giugno 1975 aveva già espresso il proprio preavviso favorevole sulla fusione, così come il Consiglio comunale di Chiasso in data 10 giugno 1975, Domenica 28 settembre 1975, con 264 iscritti in catalogo, gli abitanti di Pedrinate e Seseglio tramite la votazione consultiva sulla fusione con Chiasso, in virtù di una partecipazione alle urne del 90%, decretarono la fusione con Chiasso con 150 sì e 84 no, oltre a 3 schede nulle.
L’elettorato di Chiasso invece, partecipò allo scrutinio nella misura del 34%, esprimendosi con 1079 sì e 231 no, oltre a 19 bianche e 1 nulla.

I contrari non avevano mancato di far sentire la propria voce anche sulla stampa, mediante prese di posizione scettiche, per esempio a firma di ”un gruppo di Pedrinatesi” o a nome “Giovani di Pedrinate”, con motivazioni del perché adesso e non domani, oltre che riserve sul destino che Pedrinate e Seseglio avrebbero avuto nel tempo, e meglio se le tradizioni proprie della vita locale sarebbero state rispettate, che autonomia si sarebbe goduta, che Piano regolatore sarebbe stato adottato, che rispetto si avrebbe avuto per il carattere del paese, ecc..
Ho sentito di racconti, avvolti da un alone di leggenda, che hanno visto il buralista postale, favorevole, contrapposto ai contrari, che nottetempo, intendevano imbucare dei volantini nella buca degli invii da distribuire, e altro ancora.
Ma, alla stregua di un contratto o di un matrimonio, che solo con il tempo si potrà dire come è andato, dopo 40 anni, mi sento di poter affermare in tutta sincerità che nessuno tornerebbe indietro. Dopo 40 anni, le cose non sono poi andate tanto male da far rimpiangere il tempo che fu o la decisione di fusionare con Chiasso.

L’Esecutivo di Pedrinate si componeva di Candido Balzaretti, Enni Camponovo, Renata Camponovo, Flavio Cometta e Mirto Regazzoni, mentre quello di Chiasso era formato da Fausto Bernasconi, Giacomo Glattfelder, Gianfranco Mombelli, Fernando Pedrolini e Mino (in verità Gerolamo) Rezzonico.

Dal messaggio municipale n. 15 / 1975 di Chiasso al Consiglio comunale, si può leggere che i primi contatti con il Comune di Pedrinate risalivano al 1957 con la costituzione di una commissione speciale per lo studio sull’eventuale fusione con il Comune di Pedrinate.

Poi nel 1962 il tema venne riesaminato, ma la svolta si ebbe all’inizio della legislatura 1972 – 1976 per concludersi con l’unanime decisione dei due Municipi di avviare la procedura sulla base della legge cantonale del 6 marzo 1945, attraverso il Consiglio di Stato e infine con il decreto del Gran Consiglio, che venne proclamato il 24 novembre 1975.

Gli Esecutivi di Chiasso e Pedrinate avevano giustificato la loro proposta, beninteso, non a causa della mancanza di mezzi economici sufficienti, o con la carenza di persone atte al governo della cosa pubblica o con altre difficoltà di carattere generale tali da impedire lo svolgersi di una regolare amministrazione, bensì sulla base della necessità di una concentrazione di forze vive, che attraverso una razionalizzazione generale dei diversi settori, avrebbero portato ad un raggiungimento di un livello ancor più consistente in vista di un costante ed equilibrato aggiornamento dell’impegno comunale.
Pedrinate, nel consuntivo del 1975 indicava per altro un avanzo di fr. 79’425,73 che contribuiva a dare un’eccedenza attiva di bilancio di fr. 517’253,18 –.
Pertanto, sempre nel messaggio municipale surrichiamato si indicava che non si presentava la necessità di alcuna operazione di risanamento prevista dalla legge cantonale del 1945.

Ma anche con altri Comuni, come Balerna, erano stati presi dei contatti che datano della fine del 1971.
Oppure con Morbio Inferiore dal 1972, con scambi di documentazione sugli ultimi anni di gestione e relativi allo studio di soluzioni tecniche comuni, sulla cui base ci si immaginava di concretizzare un discorso per la fine della legislatura.
Con Vacallo i contatti risalgono pure al 1962, riallacciati poi nel 1971 con la formazione di diverse commissioni e la presentazione di rapporti, per essere rinnovati dal 1973 con un certo grado di concretezza.

Ma non solo con i Comuni limitrofi erano stati intavolati delle trattative che intendevano pervenire alla fusione.
Chiasso non mancava di tenere contatti anche con Mendrisio, come ad esempio il 17 giugno 1969 quando era stato organizzato un incontro fra le delegazioni di Chiasso e Mendrisio per l’esame di problemi di comune interesse, quali l’eliminazione dei rifiuti a mezzo della discarica di Casate, i corsi di nuoto e l’uso della piscina di Chiasso, la Casa dei bambini della Fondazione Torriani, il nuovo Ospedale distrettuale, ecc..

Riandando a questi fatti, ho l’impressione che, siccome meno distratti, si fosse più concreti e si conducesse una vita intesa ad una maggiore collaborazione, che ci fosse un’attenzione reciproca più ragguardevole per l’altro nostro vicino con cui unire le forze per essere insieme più forti, e sono orgoglioso oggi di poter rammentare questa attitudine, conclusasi con la fusione, che in un clima di civile concordia, ci ha tutti av-vantaggiati, senza che alcuna delle riserve avanzate a suo tempo abbia avuto ragione di essere.

Auguro ai candidati che verranno nei prossimi giorni eletti alla gestione del bene comune, di riscoprire un po’ dello spirito che ci ha accomunato in questo nostro passato, che ha prodotto buoni frutti e che quindi non mancherà di produrne ancora, non solo a Dio piacendo, ma anche sulla scorta di una volontà, fondata sul dibattito delle idee e non sulla denigrazione della persona.
Questi decenni passati hanno condotto a risultati concreti, non perché tutti la pensavano allo stesso modo, no anzi, si era più schietti nell’esprimere la propria idea di parere opposto, ma soprattutto perché si aveva rispetto e stima dell’altro, elemento essenziale per la nostra dignità di uomini e donne.
Termino come ho fatto ad inizio anno, ringraziandovi per avermi dato la possibilità di vivere intensamente un’esperienza comunitaria irripetibile, umanamente intensa e impegnativa su ogni fronte.
AUGURI A CHIASSO E ALLA SUA “GENTE”, VI ABBRACCIO.
Moreno Colombo

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