Interrogazione – Valle della Motta ed impianto di vagliatura
Con che tempistica si intende portare a compimento l’importante progetto di riqualifica del comparto della Valle della Motta e venti quesiti sul previsto impianto di vagliatura delle scorie – la protezione della salute, della popolazione, della natura e del paesaggio sono prioritari!
- LE COMPONENTI NATURALI E LA LORO EVOLUZIONE
La Valle della Motta (in seguito VdM) rappresenta l’ossatura di un complesso agro-forestale estremamente variegato, formato da una somma d’ambienti differenti strettamente in relazione fra di loro. I principali tipi d’ambienti riconoscibili sono boschi, campagne estensive, ecotoni e riali. Lo Studio naturalistico della VdM e dintorni, eseguito dalla Dionea SA in occasione dell’allestimento del Piano di utilizzazione cantonale del Parco della Valle della Motta e la richiesta di un credito quadro per l’attuazione della prima fase, ha permesso di capire l’evoluzione del comparto in questi ultimi decenni.
Il complesso agro-forestale attuale rappresenta infatti soltanto una parte di un comprensorio originariamente molto più ampio, ridotto a causa del grande processo di edificazione avvenuto in tutta la pianura del Mendrisiotto.
Questo fenomeno ha provocato la scomparsa d’ambienti naturali pregiati e il progressivo isolamento del comparto, riducendo in modo marcato i corridoi di scambio con le fasce montane e pedemontane.
Il cuore del complesso era rappresentato dalla parte alta della VdM, area attualmente occupata in parte dalla discarica, che raggruppava le superfici di maggior pregio del complesso, grazie alla presenza di numerosi ambienti naturali e seminaturali (boschi umidi e mesofili, campagne estensive, zone umide ed ecotoni) che, in stretta relazione fra di loro, davano origine ad un complesso d’alto valore ecologico.
I corsi d’acqua, un tempo spina dorsale di tutta la regione, sono stati fortemente modificati sia qualitativamente che quantitativamente, pur mantenendo in alcuni tratti la loro tipica struttura golenale.
La VdM riveste tutt’oggi un ruolo di fondamentale importanza per gli equilibri ecologici del Basso Mendrisiotto.
I suoi boschi, caratterizzati dalla presenza di un complesso di fitocenosi di alto valore dovuto alla loro rarità specifica (suoli, clima), ospitano ancora una grande varietà di flora e di fauna con molte specie protette. La presenza di queste fitocenosi è molto limitata a causa di particolari condizioni biogeografiche e di fenomeni legati alle attività antropiche (erosione di superfici, modifiche idrologiche, gestione).
La zona agricola, che a differenza del resto del Basso Mendrisiotto ha mantenuto a tratti un carattere estensivo, presenta anch’essa una grande ricchezza floristica e faunistica dovuta alla sua struttura particolare, che la rilega in modo intimo con le superfici boschive e alla presenza di zone ecotonali di alto pregio.
In sintesi il complesso della VdM è un’area agro-forestale un tempo parte integrante di un’area molto più ampia, oggi densamente utilizzata dall’uomo. In questo ecosistema si ritrovano le componenti essenziali di quello che rappresentava dal profilo ecologico il basso Mendrisiotto malgrado evidenti segni di isolamento e di deficit di strutture.
V’è infine per quanto riguarda la Valle della Roncaglia, una grave anomalia alla quale occorre porre rimedio. L’avv. Graziano Papa l’ha ripetutamente segnalata al Dipartimento. Tutti i vari sentieri che percorrono il tratto inferiore della Valle della Roncaglia (fra il fondovalle della strada trasversale che unisce le due sponde: di Coldrerio e di Novazzano) e Sant’Antonio di Balerna, con i rispettivi accessi: da est (Sant’Antonio di Balerna), da sud (Castello di Sotto: Novazzano), da ovest (i sentieri della predetta trasversale) e da nord (dalla Costa di Coldrerio) sono stati illegalmente interrotti dai proprietari terrieri, con il sorprendente risultato (un unicum a livello nazionale) che quel tratto di valle, particolarmente mosso, è oggi inaccessibile, e va detto che si tratta di un gioiello naturalistico a livello cantonale e paesaggistico nel cuore del Mendrisiotto, per di più pianeggiante. Si presta pertanto alla passeggiata comoda anche per le persone anziane, in ogni stagione. Non risulta che finora, da parte dell’ente pubblico, sia stato fatto qualcosa di concreto per ripristinare i vari accessi e riaprire i percorsi al pubblico. Si tratta di uno dei temi più importanti della protezione della natura e del paesaggio del nostro Cantone, che esige interventi risolutivi di una situazione intollerabile, che perdura da troppo tempo.
STUDIO NATURALISTICO DIONEA SA NEL CONTESTO DEL PIANO UTILIZZAZIONE CANTONALE
Lo scopo dello studio naturalistico della VdM è quello di fornire gli strumenti per rispettare le condizioni poste dall’autorizzazione federale di dissodamento: “…che fossero rilevate in modo approfondito le componenti naturali di tutta la Valle e che la stessa fosse sottoposta ad un piano di protezione e di gestione naturalistica adeguato e vincolante in modo da garantirne l’integrità in futuro”.
Nel concetto della Dionea, del 7 dicembre 1989, esso è stato suddiviso in 3 fasi:
Fase 1 a) Inventari per il comprensorio interessato dalla discarica b) Prima valutazione e proposte di compensazione Fase
2 Completamento degli inventari, valore ecologico, limiti della zona di protezione Fase
3 Definizione dei criteri di protezione, definizione delle compensazioni e dei ripristini, definizione della gestione.
CREDITO QUADRO Ia FASE E ATTUAZIONE DEL PUC
Il credito quadro di cui sotto è stato votato dal Gran Consiglio in data 20 settembre 2004
I FASE (2004-2007) Totale
Cantone ESR CH
2’315’000.-
Norme d’attuazione previste (punto 9.1)
Consiglio di Stato
Il Consiglio di Stato è l’Autorità responsabile dell’attuazione del PUC-PVM.
Esso vi provvede per il tramite del Dipartimento del territorio (detto in seguito Dipartimento). Per coordinare e concretizzare gli interventi previsti, per curare la gestione del Parco e favorire le attività didattiche o di altro tipo, il Dipartimento si avvale della Fondazione Luigi e Teresa Galli (detta in seguito Fondazione), la quale delega l’esecuzione degli interventi di sostituzione all’Ente responsabile della gestione della discarica della Valle della Motta.
Ad oggi purtroppo (e siamo nel 2007) a più di due anni e mezzo dal voto parlamentare non si è ancora provveduto all’ampliamento del Consiglio di Fondazione responsabile dell’attuazione del PUC.
- IMPIANTO DI VAGLIATURA DELLE SCORIE PREVISTO IN VALLE DELLA MOTTA
L’ing. Marchetto ha analizzato in data 24 aprile 2007 (vedi 20 quesiti allegati al presente atto parlamentare e che ne fanno parte integrante) se ci potessero essere conseguenze sulla salute e sulla sicurezza della popolazione residente nella zona circostante.
Queste osservazioni sono frutto di un circostanziato esame del rapporto di impatto ambientale elaborato dalla società Planidea SA su mandato dell’ESR (ora ACR).
L’analisi effettuata evidenzia come vi siano ancora molti punti aperti ed incognite, soprattutto per quanto riguarda la protezione della salute delle persone residenti, ma anche per i numerosi giovani che praticano sport sui campi comunali dell’Adorna.
L’ing. Marchetto nella sua valutazione si è avvalso della collaborazione di colleghi esperti negli ambiti della protezione della salute e dell’ambiente, dell’ingegneria chimica e dell’ingegneria meccanica.
Ritenuto quanto sopra chiedo al Consiglio di Stato:
- LE COMPONENTI NATURALI E LA LORO EVOLUZIONE
a) quali sono stati i motivi del ritardo (ribadisco come il voto parlamentare sia avvenuto due anni e mezzo fa) e perché non si è ancora provveduto all’ampliamento il Consiglio di Fondazione responsabile dell’attuazione del PUC-PVM? - b) qual’è la nuova tempistica che, il Consiglio di Stato, Autorità responsabile dell’attuazione del PUC-PVM, intende proporre e poi rispettare per la messa in esercizio di tutto il progetto?
- c) come intende muoversi e quali passi intende intraprendere al fine di ripristinare i vari accessi e riaprire i percorsi al pubblico come ripetutamente segnalato dall’avv. Graziano Papa (Valle della Roncaglia)?
- IMPIANTO DI VAGLIATURA DELLE SCORIE PREVISTO IN VALLE DELLA MOTTA
Di rispondere ai venti quesiti allegati prestando particolare attenzione ai punti aperti ed incognite nel rispetto della salute e della sicurezza della popolazione residente nella zona circostante.