Nel mio atteggiamento la massima trasparenza

Sono veramente sconcertato dalla piega che ha preso questo inizio di campagna elettorale.

Innanzitutto vorrei mettere bene in chiaro che non era mia intenzione scatenare questo “putiferio” a Chiasso! Ho deciso di propormi quale candidato ad un seggio in Municipio, in considerazione del fatto che Oliver Camponovo non si ripresenta e che, quindi, vi è un posto di municipale vacante. Le numerosissime sollecitazioni che ho ricevuto in tal senso (suffragate dall’ottimo risultato personale che ho conseguito il mese di aprile quale candidato al Consiglio di Stato come pure in Gran Consiglio) mi hanno spinto a mettermi a disposizione del PLRT e di Chiasso. Non mi pare perciò di aver fatto nessuna provocazione e/o prevaricazione nei confronti di chicchessia: io sono pronto e disposto a scendere in lista con (e non contro) chiunque altro candidato! Credo sia piuttosto evidente che a Chiasso il malcontento è palpabile e che offrire alla popolazione una lista forte, la classica “lista di battaglia” sia solo positivo.
Le esternazioni del sindaco di Lugano nonché vicepresidente cantonale del PLRT hanno sorpreso anche me. Vorrei qui sfatare il mito che Giorgio Giudici abbia chiesto il mio parere prima di pronunciarle: non ho certo questo “potere”, credetemi!! D’altronde, credo altrettanto fermamente che se Giorgio Giudici avesse lodato l’operato del sindaco uscente … i vertici della sezione avrebbero plaudito alle sue parole e non gli avrebbero certo detto di “farsi i fatti suoi”!

Ma la cosa più assurda è quella di volermi ora appiccicare l’etichetta di “liberale di destra”… A parte il fatto che sono passato attraverso le recenti votazioni cantonali caratterizzate dal “sei liberale, no, sei radicale” dichiarandomi e ritenendomi “liberaleradicale” che è stato il “leit-motiv”  della  nostra campagna elettorale. Anche il presidente cantonale Giovanni Merlini ed il presidente nazionale Fulvio Pelli difendono sempre questo principio. Lo ribadisco fermamente: io sono liberale-radicale e – soprattutto – sono dalla parte della gente! Le mie esperienze ed il mio impegno sia politico sia personale a livello sociale a favore delle persone meno fortunate credo parlino per me: e questi sono fatti inconfutabili e non chiacchiere o etichette!!

Per quanto attiene ai miei presunti “intrallazzi” con Rodolfo Pantani, vorrei far notare che a Chiasso chi non la pensa come il sindaco viene automaticamente (di nuovo…) etichettato come “amico” di Pantani. E’ risaputo che tra la famiglia del sindaco e Pantani i rapporti sono “velenosi” per motivi che risalgono nel tempo, ma questo non concerne e non deve coinvolgere il sottoscritto!

Con Rodolfo Pantani che, non dimentichiamo, è l’unico altro rappresentante di Chiasso in seno al Gran Consiglio (e quindi è stato votato dalla popolazione) ho fatto unicamente un’interrogazione al Consiglio di Stato in merito ai contributi di miglioria sul Corso San Gottardo, semplicemente perché la legge prevede il prelievo (obbligatorio) dei contributi in casi simili.

Esulando dal contesto comunale, ricordo che – proprio con Rodolfo Pantani – si è recentemente riusciti a trovare un accordo, per evitare una votazione popolare, sull’iniziativa “Per un Mendrisiotto senza caccia”. In questo ambito Pantani rappresentava il parere dei cacciatori ed io quello degli ambientalisti: eravamo quindi sui due fronti opposti…

In merito alla questione dei ricorsi sul traffico di Via Franscini, tengo a precisare quanto segue:

– i ricorsi sono stati fatti da un avvocato a nome di parecchi ricorrenti;

– i ricorrenti (tra i tanti, anche il sottoscritto) sono proprietari e inquilini di abitazioni ubicate in Via Franscini, che utilizzano i mezzi consentiti dalla legge a protezione dei propri diritti (esattamente come fatto per anni, a suo tempo, dagli abitanti di Viale Galli e come fatto a più riprese dagli abitanti del quartiere di Via Soldini).! Le motivazioni di questi ricorsi sono la richiesta di una gestione più equa del traffico. D’altronde, che la questione “traffico” a Chiasso sia una grossa spina nel fianco, non è mistero per nessuno. Ad ogni buon conto (come ribadito in tutti i nostri ricorsi) i ricorrenti non si oppongono alla chiusura di Corso San Gottardo, chiedono solo che vengano attuate le misure necessarie per non riversare tutto il traffico di transito in questo quartiere che, non dimentichiamo, ospita pure la casa per anziani, il centro diurno, l’oratorio, la mensa scolastica per i bambini delle elementari, l’accesso alle scuole ed alle palestre.

Dirò di più, noi eravamo favorevoli alla realizzazione della seconda tappa di riqualifica (che includeva anche lo sbocco di Via Vela); se la stessa è stata bocciata in votazione popolare… di chi è la colpa?

Per concludere, qui si tratta di una questione che mi riguarda come privato cittadino e non di una questione politica: inviterei pertanto a non mischiare il burro con la ferrovia.

Sulla mancata fusione con Morbio e Vacallo: non sono mai stato coinvolto direttamente a questo progetto, nessuno mi ha mai chiesto di parteciparvi attivamente. Solo negli ultimissimi mesi prima della votazione mi è stato chiesto di apporre il mio slogan sul periodico “La Voce” e l’ho fatto; mi è stato chiesto di sottoscrivere il volantino di propaganda, e l’ho fatto. Dieci giorni prima della votazione, sono stato invitato, tramite un e-mail a scrivere un articolo a favore della fusione: non l’ho fatto. Perché? Per diversi motivi, oltre ad essere in quei giorni impegnatissimo nella stesura della bozza della LOC, ero consapevole che non sarebbe servito a nulla. Bastava recarsi, come ho fatto io, in un grotto o in un bar di Morbio per sentire “che aria tirava”. Siamo concreti, non sarebbe certo stato un mio articolo a far cambiare le sorti della votazione sull’aggregazione! Tra l’altro, colgo nuovamente l’occasione per esprimere il mio grande rincrescimento per la bocciatura di questo progetto che ritenevo di grande importanza per le sorti future del Basso Mendrisiotto.

Chiudo questa “arringa difensiva” sperando di non aver annoiato troppo i lettori, ma mi sono trovato nelle condizioni di replicare ad accuse ingiuste ed infondate. Ripeto, con grande meraviglia che le stesse siano giunte da Claudio Moro, il quale ha sempre dichiarato che il confronto deve avvenire sui temi e sui progetti e non sui personalismi. Il mio atteggiamento è stato, è e sempre sarà improntato alla massima trasparenza: il sindaco afferma di avere la coscienza a posto, ebbene sicuramente non è l’unico!

Consapevole che i problemi a Chiasso non sono pochi e che di soluzioni facili non ce ne sono, ma bisognerà lavorare sodo per trovarle, auspico che l’attenzione venga finalmente rivolta ai progetti ed ai temi che si vogliono portare avanti.

La democrazia è un bene prezioso: la popolazione è perfettamente in grado di decidere da sola chi eleggere in Municipio ed in Consiglio comunale. Quindi, lasciamo decidere alle cittadine e ai cittadini di Chiasso!

Moreno Colombo, febbraio 2008

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