I giovani sono da sostenere!
Dopo gli studi – periodo che si protrae sempre più a lungo per i nostri giovani – per i più fortunati, si apre il mondo professionale.
Peccato che i nostri giovani si trovino sempre maggiormente confrontati con contratti di lavoro di tipo temporaneo o determinato (tre-sei mesi) e venga loro richiesta quell’esperienza che alla loro età non possono avere.
La concorrenza (“sleale”?!) dovuta alla presenza di migliaia di frontalieri – che aumentano di mese in mese – a causa della diversità del potere di acquisto netto (ad esempio del costo dell’alloggio, delle assicurazioni sociali, della cassa malati ecc…) accentua parecchio questa situazione precaria.
Stucchevole è poi il “luogo comune” secondo cui i nostri giovani non sarebbero disposti a lavorare nel campo delle professioni manuali. Iniziamo riconoscendo loro uno stipendio degno, che consenta loro di poter vivere dignitosamente nel nostro Cantone, in modo che possano guardare con fiducia al futuro, per crearsi una famiglia. D’altronde anche nel settore del terziario si assiste vieppiù alla presenza di personale proveniente dall’estero.
Sono convinto che la stragrande maggioranza dei nostri giovani sono attivi e volonterosi.
Basti pensare alle migliaia di ragazze e ragazzi che di questi tempi sono impegnati, spessissimo quali volontari, nei campi scaut, nelle colonie con i più piccoli o in aiuto alle persone con handicap. Altri magari appena quindicenni, sono già impegnati in stage nei diversi campi (nel commercio, ma anche nell’agricoltura).
Certo, qualche biglietto da mille franchi può far comodo anche ad una persona anziana, che vive al beneficio della prestazione complementare oppure alle persone che non hanno potuto accedere all’aiuto complementare a causa dell’abitazione primaria, costruita con molti sacrifici (situazione questa oggi penalizzante in Ticino, rispetto agli altri Cantoni svizzeri nel calcolo della prestazione complementare).
Siamo però anche consapevoli che parte degli aiuti finanziari ricevuti dai nostri anziani, i quali, evidentemente, meglio applicano le regole del risparmio, vengono poi “riversati” ai nipoti, che oggi rischiano sovente di trovarsi in serie difficoltà.
Auspico che i nostri giovani riscoprano i valori del risparmio, nonostante sia sempre più difficile poiché l’invito smodato agli acquisti proposti da spot televisivi e da promozioni di ogni genere ormai ci sommergono.
Sono però convinto che la politica, ad ogni livello, debba ora concentrarsi sui nostri giovani e sulla possibilità di offrire loro l’accesso ad un lavoro, in tempi decenti.
Una vera politica giovanile deve orientarsi verso le nostre future generazioni, senza ulteriori perdite di tempo e, anche, con un vero posto di lavoro!
27.08.2008
Moreno Colombo, Sindaco di Chiasso e deputato in Gran Consiglio