Cittadinanza onoraria al Col dell’esercito americano Joseph Benjamin Mc Divitt

Il riconoscimento della cittadinanza onoraria da parte del Comune di Chiasso è un atto importante, confermato dall’estrema rarità e parsimonia con cui viene conferito anche negli altri Comuni del Canton Ticino.

Non si è in grado di attestare con esattezza se in passato questo titolo a Chiasso sia già stato conferito.

In ogni caso, il conferimento della cittadinanza onoraria è un atto altamente simbolico e teso a premiare personalità, che in virtù del loro operato hanno contribuito a promuovere il nome di Chiasso, rispettivamente nel caso concreto hanno fatto sì che Chiasso fosse risparmiata alla fine della seconda guerra mondiale da azioni tragiche, dall’esito quanto mai incerto.

Rammentiamo infatti come nel tardo pomeriggio del 27 aprile 1945 giunse a Pontechiasso una colonna di militari tedeschi armati di tutto punto con l’intenzione di passare in Svizzera, unitamente ad alcuni autofurgoni carichi di esplosivi e munizioni con alcuni soldati di scorta: oltre trecento il numero di chi cercava di entrare. Le Autorità federali avevano vietato l’entrata e quelle militari avevano preso tutte le misure atte a far rispettare la decisione del Consiglio federale. Il Comando militare svizzero intensificò le misure protettive e alle due di notte diede l’ordine di evacuare completamente la popolazione civile da tutta la zona compresa fra la dogana svizzera fin quasi all’altezza di Piazza Indipendenza, la quale venne ricoverata nella palestra comunale, all’asilo infantile e nel salone dell’oratorio.

I Tedeschi al valico non intendevano consegnare le armi, né ai Partigiani, né agli Americani. Chiedevano di essere accettati in Svizzera ma il permesso non veniva concesso dalle nostre Autorità.

Poco dopo la mezzanotte, alle prime ore del 28 aprile 1945 giungeva a Chiasso il Col Mario Martinoni, Comandante del reggimento fanteria ticinese 32, il quale si mise in comunicazione con Berna, ma il Consiglio federale si manteneva sulla decisione del blocco alla frontiera nei confronti di qualsiasi militare. Il Col Martinoni, unitamente al Capitano Regli, si recò quindi a Como a parlamentare con il Comando americano della Divisione blindata, giunta nella notte, e stazionato all’albergo Metropole Suisse.Venne deciso che una pattuglia americana sarebbe stata inviata a Pontechiasso a prendere in consegna i Tedeschi preventivamente disarmati grazie all’intervento del Col Martinoni e del Magg Mc Divitt. E così avvenne, grazie all’opera di convincimento del Col Martinoni.

Martinoni, contrariamente a quanto si poteva precedentemente supporre, non si era recato a Como di propria iniziativa, bensì per ordine superiore, facilitando la resa agli Americani delle forze armate tedesche, ammassate al confine, e riducendo in tal modo considerevolmente nel suo settore le pressioni di quest’ultime per un internamento in Svizzera.

Il maggiore della V. Armata degli Stati Uniti, giunto a Como il 27 aprile 1945 e che sarebbe ripartito per gli Stati Uniti di lì a due giorni, era Joseph Mc Divitt, ufficiale operazioni, di 28 anni, del battaglione corazzato americano. McDivitt, con la leggendaria Prima Divisione corazzata del generale George Patton, era stato fra coloro che avevano condotto la campagna d’Africa in Tunisia, per quindi passare a Napoli, Monte Cassino, Anzio, Roma, Volterra e sull’Appennino per giungere da Como sino al confine svizzero.

A Como, il Magg Joseph McDivitt venne delegato all’incontro con il Col Martinoni, che si svolse all’Hotel Metropole di Como, ove era pure presente il Console generale svizzero a Milano, Franco Brenni. La sede del Consolato svizzero, dal settembre ’43, a seguito dei bombardamenti di Milano, era infatti stata trasferita a Como.I Tedeschi premevano alla frontiera di Chiasso, chiedendo perentoriamente di poter entrare in Svizzera, poiché erano convinti che gli Americani li avrebbero consegnati ai Sovietici. E’ grazie alla parola d’onore dell’allora maggiore McDivitt, secondo cui in nessun caso i Tedeschi sarebbero stati consegnati ai Sovietici, che la mediazione condotta ad opera del Col Martinoni e del Console Brenni, ottenne il proprio compimento con la resa dei Tedeschi senza lo sparo di un colpo.

Non va dimenticato che si trattava di momenti drammatici: lo stesso 28 aprile 1945 vennero infatti fucilati Mussolini, la Petacci e una serie di alti responsabili del regime fascista.  Il 29 aprile 1945 a Caserta venne sottoscritta la capitolazione, che portò alla resa separata delle truppe tedesche nel nord Italia e quindi la fine delle ostilità sul fronte sud, con effetto al 2 maggio 1945.

A questo proposito, può oggi anche essere ipotizzato che l’atteggiamento assunto dal Consiglio federale nei confronti del Col. Martinoni in prima battuta avesse anche uno stretto nesso, oltre che le stesse motivazioni fondate sull’osservanza ufficiale della neutralità, con lo stesso comportamento di disapprovazione nei confronti del maggiore Waibel, meglio noto come l’artefice dell’operazione Sunrise, che portò alla firma della capitolazione di cui sopra.

Tornando ai fatti di Chiasso, é fuori di dubbio che il maggiore, oggi colonnello, Joseph McDivitt, con il suo comportamento abbia contribuito in modo importante alla risoluzione in misura pacifica di una situazione di tensione, che avrebbe potuto degenerare con gravi conseguenze anche per la popolazione locale.

E’ quindi con un sentimento di profonda riconoscenza nei confronti di questo Ufficiale americano, il quale ha saputo dare prova di grande umanità, che il Municipio, richiamato l’art. 28 della legge cantonale sulla cittadinanza ticinese e sull’attinenza comunale, oltre che il consenso da parte del Consiglio di Stato di data 26 maggio 2010, è onorato di concedere al Col dell’esercito americano Joseph Benjamin Mc Divitt, 1917, la cittadinanza del Comune di Chiasso.

Chiasso, 1° agosto 2011

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