Intervista Cdt di fine quadriennio
Lei ha deciso di abbandonare la politica cittadina dopo due legislature a capo dell’Esecutivo. Crede di lasciare una Chiasso migliore e più forte ai suoi successori di quella che aveva preso in consegna nel 2008?
Senz’altro migliore, più vivibile e pronta ad accogliere le sfide future.
Qual è la realizzazione di cui va più fiero e l’errore più grande che ha commesso?
Particolare attenzione alle politiche sociali (Macondo, Mentoring, sportello lavoro giovani, progetto operatore di strada, risanamento centro giovani, progetto curatori comunali, inserimenti UAP) e risanamento delle finanze, due risultati ottenuti con grande sacrificio, che mi rendono orgoglioso. Chi lavora fa degli errori ma ho sempre agito con il motto “agire bene e non temere”.
Più di una volta, nel corso della legislatura, il Municipio è finito sul banco degli imputati per delle scelte assai contestate. Ciononostante, lei ha sempre messo in evidenza i risultati, ritenuti più che soddisfacenti, ottenuti dall’Esecutivo. Tra la popolazione, non percepisce un po’ di malessere?
Un giudizio molto parziale che incomprensibilmente attecchisce anche in alcuni giornalisti è quello di vedere unicamente i progetti che sono contestati. E’ sicuramente riduttivo esprimere giudizi prendendo in considerazione unicamente ciò che non ha avuto successo, tralasciando completamente il duro lavoro fatto negli ultimi anni. Non ho percepito nella popolazione nessun tipo di malessere anzi ho trovato molte persone piuttosto deluse dal fatto che ho deciso di smettere la mia attività di Sindaco.
Che giudizio dà della lista PLR per il Municipio? Chi sarà il prossimo sindaco di Chiasso?
Sono persone che hanno deciso di mettersi a disposizione per la propria popolazione e vanno ringraziate. Tra Bruno Arrigoni e Roberta Pantani Tettamanti troverà la risposta.
L’asse PLR-Lega c’è stato in questi anni nella cittadina o è solo un’invenzione?
Non si tratta di invenzione ma di un pensiero costruito ad arte da gente che pensa ai propri interessi e non vuole bene a Chiasso. Ho lavorato bene con la collega Pantani Tettamanti, ma ho trovato tante soddisfazioni nel collaborare con la collega Pintus. Ringrazio di cuore Camponovo e Arrigoni per avermi sempre compreso.
L’impressione è che, nel contesto regionale, Mendrisio, anche grazie alle aggregazioni, stia acquisendo un peso crescente. Chiasso, invece, sembra in perdita di velocità, tanto che diversi servizi – dai pompieri alla polizia cantonale, passando dalla direzione dei consorzi di respiro distrettuale – stanno imboccando, o l’hanno già presa, la via del capoluogo. È un Mendrisiotto ormai unipolare?
Questo processo è iniziato purtroppo prima che io arrivassi………per quel che mi riguarda porto soltanto alcuni esempi: l’Ente Regionale di Sviluppo del Mendrisiotto ha sede a Chiasso e anche gli operatori di strada hanno trovato ospitalità a Chiasso. Comunque io sono favorevole ad un Mendrisiotto comune unico. Per quanto riguarda Cantone, Lugano e Chiasso ci sono molte persone che hanno fatto di tutto per distruggere la piazza finanziaria che garantiva, oltre che molti posti di lavoro anche benessere allo Stato e ai nostri Comuni.
Quali sono i grandi progetti su cui deve puntare la cittadina per rilanciarsi?
Chiasso sta rinnovarsi ed una prima tappa giungerà entro il 2020. Non sarà più un Comune che vivrà, in gran parte, unicamente grazie ad un monosettore, ma diverrà una bella cittadina con molti servizi in favore della popolazione (ad esempio: dalle spedizioni, alla medicina, alla tecnologia-digitale, alla formazione, ecc….). Sicuramente saprà allinearsi ad altre realtà centrali del Ticino e continuerà ad avere una sensibilità sociale verso i meno fortunati.
Realtà come la Bravofly, che da un lato impiegano quasi solo personale proveniente dall’Italia a salari in buona parte sotto lo standard elvetico, ma dall’altro garantiscono cospicui introiti fiscali, alla lunga portano più benefici o contraccolpi negativi al tessuto socioeconomico locale?
Chiasso ha una sola “fabbrica” (me lo lasciate passare il termine?) che ha capacità di produrre reddito con innovazione e nuove tecnologie, pure quotata in borsa a Zurigo. Questa realtà, ripeto un’unica presente a Chiasso difficilmente potrà creare opportunità di lavoro a persone residenti. Comunque non riesco a comprendere completamente questo accanimento su Bravofly (ora Lasminute.com); forse però facendo così si evita di parlare di altri Comuni dove le “fabbriche” sono molte, con moltissimi operaie/i confinanti impiegati e con salari erogati che difficilmente potranno conformarsi allo standard elvetico.
A Chiasso stanno spuntando diverse grandi palazzine residenziali, ma, sentendo esperti del settore immobiliare, pare che gli appartamenti messi sul mercato non vadano a ruba. Siamo di fronte a una sorta di speculazione o c’è veramente tutta questa domanda di spazi abitativi?
Sicuramente il parco immobiliare di Chiasso andava rinnovato; la situazione era veramente al limite. Per quanto attiene alla speculazione, posso confermare che i prezzi per appartamento al m2 in acquisto sono ancora inferiori ad altri centri del nostro Cantone. Sono sicuro che il mercato, come sempre, darà una pronta risposta. Chi ha proposto affitti non confacenti alla nostra realtà si adeguerà di conseguenza.
Dopo il 10 aprile continuerà ad abitare a Chiasso e a seguirne le vicende politiche o si trasferirà altrove, dando un taglio netto col passato?
Penso che questa domanda non interessi ai cittadini elettori, ma per quanto riguarda la politica ho chiesto soltanto tre anni di pausa.